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IL GIORNALIERO - Duemila euro a famiglia: il re del Bahrein stacca l’assegno antisommosse Stampa E-mail

15 febbraio 2011 - Il risvolto potrebbe essere un po’ comico se la situazione e gli eventuali sviluppi non fossero seri. Da un po’ di tempo la situazione nel Mediterraneo registra un certo movimento, soprattutto in uscita. Le diplomazie sono in stato di allarme ed è iniziato un giochino che consiste nel prevedere quale sarà il prossimo Stato interessato da eventi epocali.
Per inciso, va notato che il fenomeno (quando si presenta, e non è la prima volta) si manifesta in modo decisamente tellurico. Ovvero, tutto se ne sta tranquillo per decenni. Molte aziende, anche italiane, investono poiché la situazione è tranquilla. Poi, in quattro e quattr’otto arriva il ribaltone squassante. Seriamente, c’è motivo (per tutti) di sentirsi preoccupati per le vicende di questi Paesi che non sono poi nemmeno tanto lontani da casa nostra.
Ma in questi giorni sembra assai preoccupato il re del Bahrein (nel Golfo Persico) il quale teme che la protesta contagi anche il suo popolo. Se così fosse, le sorti per la monarchia risulterebbero assai incerte. Meglio allora giocare d’anticipo e contando sul fatto che il petrolio ha fatto le fortune economiche dell’ex protettorato inglese, arriva un’elargizione di circa duemila euro sotto forma di assegno per ogni famiglia, che abbinata ad altre concessioni più politiche potrebbe calmare gli animi e le piazze.
In attesa dei prossimi sviluppi, molti restano in attesa di verificare se l’assegno andrà a vuoto. O qualcuno pagherà con gli interessi.

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