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IL GIORNALIERO - Dal Veneto al Perù... il made in Italy si conferma leader nell’idroelettrico Stampa E-mail

9 febbraio 2011 - Chi ha detto che le rinnovabili parlano (quasi) solo straniero? Almeno nel settore idroelettrico il Made in Italy sembra mantenere un livello di eccellenza, riconosciuta anche sul piano internazionale dai grandi player mondiali dell’energia. Nei giorni scorsi è toccato a STE Energy finire sotto i riflettori, in Sudamerica. L’azienda padovana è stata scelta dal colosso GdF Suez (attraverso la controllata Enersur) per costruire e installare una centrale idroelettrica di 112 MW a Quitaracsa, nella regione di Ancash in Peru.
STE Energy ha firmato un contratto chiavi in mano per la realizzazione di tutto il cosiddetto balance of plant della centrale (opere elettriche di alta tensione, media tensione, bassa tensione, telecomunicazione, automazione, telecontrollo, impianti vari). La norvegese Rainpower fornirà turbina e generatore, mentre la peruviana Constructora JME realizzerà le opere civili.
L’impianto, “corredato” da oltre 5 chilometri di tubature, produrrà 700 GWh di energia elettrica e dovrà essere ultimato in 43 mesi per entrare in funzione nell’ottobre 2014. Alla cerimonia di firma dei contratti per la costruzione della centrale ha presenziato anche il presidente della Repubblica Alan Garcia Perez, a testimonianza del valore strategico riconosciuto all’opera, come motore di sviluppo dell’economia andina.
Questa commessa rappresenta solo una tappa di un più vasto programma di investimenti e realizzazioni - ha commentato Daniele Boscolo Meneguolo, presidente di Sorgent.e (il gruppo di riferimento di STE Energy) - che stiamo portando avanti in America Latina. Grazie anche ai successi di STE Energy, Sorgent.e è oggi tra i leader mondiali nel settore idroelettrico con una cinquantina di progetti in portafoglio, di cui una ventina già in servizio”.

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