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IL GIORNALIERO - Enel e Anima scaldano l’interesse sulle pompe di calore Stampa E-mail

28 gennaio 2011 - Nei giorni scorsi la tecnologia delle pompe di calore è stata al centro di un importante accordo che ha visto protagonisti Enel e Anima. Si tratta di un protocollo di intesa volto a promuovere l’incremento dell’efficienza energetica e lo sviluppo delle rinnovabili in ambito residenziale e commerciale. A porre la firma in calce all’iniziativa sono stati Massimo Bruno (responsabile delle relazioni esterne territoriali e confindustria di Enel) e Bruno Bellò, presidente di Co.Aer/Anima. Scopo del progetto, diffondere la conoscenza e l’utilizzo delle pompe di calore a ciclo annuale.
A livello (puramente) teorico i margini di successo sono a sei zeri. La stessa Co.Aer (Associazione Costruttori apparecchiature ed impianti aeraulici, che rappresenta un settore da 7.250 addetti per un fatturato di 1.400 milioni di euro) ha diramato la seguente stima: se il 30 per cento della domanda di climatizzazione in Italia fosse soddisfatta con sistemi a pompa di calore a ciclo annuale, sarebbe possibile ridurre i consumi di energia primaria di circa 4,6 Mtep, con un decremento del 23 per cento dei consumi complessivi e 10,5 milioni di tonnellate di CO2 evitate.
Sul tema delle pompe di calore Nuova Energia ha dato spazio di recente a due studi effettuati da RSE - Ricerca Sistema Energetico che, pur evidenziando gli indubbi vantaggi di questa tecnologia, segnalano anche alcune criticità che potrebbero rendere le soluzioni adottate meno efficienti e risparmiose di quanto stimato a livello di progetto. Vale dunque la pena consultare i seguenti articoli:

Pompe di calore, come valutare le prestazioni energetiche

Così incidono i consumi dei servizi ausiliari nel bilancio energetico

L’accordo firmato da Anima ed Enel costituisce comunque un traguardo importante e lo stesso Sergio Bonomi, presidente Anima, lo ha sottolineato. “Con la sigla di questo accordo, concludiamo un percorso e partiamo con un nuovo inizio che porterà a uno sviluppo ulteriore del mercato italiano. Le tecnologie ad alta efficienza rappresentano una delle tante eccellenze della meccanica made in Italy particolarmente apprezzate all’estero. La diffusione di tecnologie come questa può consentire al nostro Paese di arrivare al traguardo del 2020 centrando gli obiettivi stringenti imposti dall’Unione Europea”.

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