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IL GIORNALIERO - È il nucleare la fonte più dinamica del 2010 negli States (1) Stampa E-mail

20 gennaio 2011 - Di leggende metropolitane è pieno il mondo. E il mondo dell'energia è uno dei più prolifici, specie quando si entra in ambito nucleare. Un esempio? Il futuro dell'atomo non ha cittadinanza nei Paesi occidentali. Se sviluppo ci sarà, lo si dovrà cercare esclusivamente nelle economie emergenti, più per necessità che per scelta di campo. Verosimile, ma non vero. Ed è la più sviluppata e occidentale delle economie del Pianeta ad affermarlo.
Tra l'ottobre 2009 e l'ottobre 2010 la generazione nucleare negli States ha registrato un progresso dell'8,2 per cento pari a più 4,7 TWh. Il risultato più significativo si è registrato in tre Stati - Texas, New Hampshire, Louisiana - che assieme hanno garantito i tre quarti dell'incremento produttivo. “La crescita del nucleare - commentano gli esperti dell’Energy Information Administartion - è stata in assoluto la più vistosa nel periodo preso in esame”.
Alle spalle del nucleare, inserisce il turbo anche il gas naturale. Negli ultimi dodici mesi presi in esame la crescita percentuale, in termini di potenza immessa in rete, è stata pari al 5,6 per cento (4.044 GWh in termini assoluti). Alabama e Virginia le nazioni che hanno dato l’apporto incrementale più significativo.
Terzo gradino del podio per l’eolico. È vero che in termini relativi ha registrato un più 16,9 per cento. Ma a livello assoluto si tratta “solamente” di 1.149 GWh in più rispetto alle performance del periodo ottobre 2008-ottobre 2009. Illionis, Indiana e Iowa con il vento in poppa.
E il carbone? Come ha evidenziato il Giornaliero dell'8 gennaio scorso - Gas e rinnovabili Usa: candidati all’oscar (come non protagonisti) - nel medio e lungo periodo questa fonte è destinata a rimanere dominante e ad avere la quota mercato in assoluto più significativa. Eppure, nell’ultimo anno proprio dal carbone è giunto il taglio più significativo in termini di potenza immessa in rete...

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