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IL GIORNALIERO - ll kWh geotermico, pieno di entusiasmo malgrado lo zero virgola... Stampa E-mail

4 gennaio 2011 - Difficile trovare notizie energetiche degne di nota, sotto l’albero di Natale... Un’eccezione sembra però aver riguardato il comparto geotermico che si è meritato qualche riguardo da parte dei mass media, e lanci di agenzia con tanto di fiocco rosso. Tutto è partito dal Global Geothermal Power and Heat Pump Market Outolook (2010-2015), ricerca condotta dalla società internazionale M&M.
Il rapporto segnala un settore (apparentemente) in straordinario stato di grazia. Capacità installata pronta al raddoppio in soli cinque anni (da 61.200 a 120.300 MW), tasso medio di crescita annuo del 14 per cento...
Le rinnovabili elettriche hanno trovato un nuovo centravanti di sfondamento? Purtroppo no, e basta ponderare correttamente i numeri per rendersene conto. Il vero sviluppo del settore geo riguarderà il comparto calore. La potenza installata per la generazione elettrica dovrebbe infatti guadagnare meno di 9 mila MW, passando da 10.500 (anno 2009) ai 19.200 previsti per fine 2015. Quindi circa 1.500 MW in più ogni anno. La sola Cina - attualmente - sta mettendo in esercizio 2.000 MW di nuova capacità di generazione ogni settimana, essenzialmente alimentata da combustibili fossili. Nell’elettrico l’apporto del geotermico, sul totale mondiale, rimarrà quindi circoscritto allo zero virgola per cento. Con questo non si intende certo sminuire una fonte - per altro storica nel contesto italiano - ma semplicemente ristabilire i giusti ordini di grandezza tra euforia e realtà.
Decisamente più dinamico, come già accennato, il versante calore. Da qui al 2015 la capacità installata dovrebbe crescere di oltre 50 mila MW, con uno spazio considerevole per le pompe di calore. Il mercato di queste applicazioni - stimano gli esperti della M&M - dovrebbe essere pari a 2,7 milioni di unità nei prossimi 5 anni, con tedeschi, olandesi, norvegesi, svedesi e americani in pole position.

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Lo stesso rapporto, per altro, riconosce che questo mercato è ancora oggi “influenzato dagli elevati costi iniziali e dalla limitata disponibilità geografica delle risorse”.

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