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IL GIORNALIERO - ANIE: tramontata l’euforia di inizio anno si teme per il 2011 Stampa E-mail

30 dicembre 2010 - Si cresce meno del previsto. E dopo un periodo di forte contrazione, questa debole performance suona come un cicalino d’allarme: “Attenzione, la crisi non è ancora passata e la vera ripresa è per ora rimandata a data da destinarsi”. In casa ANIE sono bastati pochi mesi per raffreddare gli entusiasmi della scorsa primavera. Allora, il settore dell’elettronica ed elettrotecnica italiana sembrava promettere un 2010 effervescente e in decisa virata rispetto alla recessione dello scorso anno. Oggi la maggior parte delle bollicine - giusto per rimanere in tema natalizio - sembra essere già svaporata.
“Il 2010 era iniziato all’insegna di un recupero di fiducia, dopo i mesi difficili dell’anno precedente - ha recentemente dichiarato il presidente di Confindustria ANIE Guidalberto Guidi - ma adesso sta giungendo al termine in un clima di rinnovata incertezza. Il mese di ottobre ha infatti rivelato un nuovo indebolimento nei livelli di attività industriale".
“L’elettrotecnica ha registrato, nel confronto con ottobre 2009, una variazione dei livelli di attività inferiore al punto percentuale (più 0,9 per cento) mentre l’elettronica ha mostrato una flessione del 4,4 per cento rispetto alla crescita di oltre 3 punti percentuali del settore manifatturiero nazionale nel suo complesso”.
I conti su base annua restano positivi: più 10,7 per cento la variazione cumulata per l’elettrotecnica e più 5,8 per cento per l’elettronica nei primi dieci mesi del 2010. Ma, come già detto, si tratta di fieno messo in cascina nella prima metà dell’anno, mentre nei mesi più recenti è tornato a dominare il clima di stallo.
“Anche le prospettive per il 2011 - prosegue Guidi - si mantengono estremamente caute. In particolare continua ad allarmare l’immobilità sul fronte domestico, che ha poco beneficiato della ripresa dei primi mesi del 2010 e ora mostra nuovi preoccupanti segnali di debolezza. A questo si aggiungono ulteriori criticità, come le forti tensioni nel mercato delle materie prime e l’allungamento nei tempi di pagamento delle forniture, che comprimono margini e operatività delle imprese”.

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