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IL GIORNALIERO - Il pieno ideale (anche di idrogeno) si fa nella stazione sotto casa Stampa E-mail

28 dicembre 2010 - Auto a idrogeno, veicoli elettrici, quattro ruote a fuel cell... Ma qualcuno vuole finalmente parlare di infrastrutture, vero nodo della questione green mobility? È la domanda - per nulla capziosa - che si sono posti i ricercatori del prestigioso ECN - Energy Research Centre of the Netherlands. L’appello, quasi un’accusa, è diretto ai mass media europei che dedicano troppo spazio agli aspetti tecnici dei mezzi di trasporto alternativi e troppo poco alla rete di infrastrutture che dovrà garantire i rifornimenti.
Per dimostrare quanto sia cruciale questo aspetto, la stessa ECN ha condotto un sondaggio a campione, in collaborazione con la Policy Studies Unit, su 2.900 famiglie (non è specificato, ma con ogni probabilità solo olandesi). I dati emersi sono di assoluto rilievo. Il 44 per cento del campione ha dichiarato di fare rifornimento appena uscito da casa, e prima di recarmi alla destinazione prescelta. Un ulteriore 19 per cento fa il pieno con le stesse modalità, ma durante il viaggio di ritorno (appena prima di rientrare a casa). Analoga la percentuale di chi si ferma alla stazione di servizio durante lo spostamento dalla propria abitazione alla destinazione di arrivo del viaggio o viceversa.
Nel complesso, comunque, ben il 58 per cento delle famiglie intervistate ha l’abitudine di rifornirsi entro i primi cinque minuiti dall’avvio dell’auto e l’80 per cento entro i primi dieci minuti. Signifca che la stazione di rifornimento ideale deve trovarsi in un raggio di qualche centinaiao di metri dal punto di partenza, massimo un paio di chilometri. Solo il 18 per cento ha invece riconosciuto di salire a bordo di una vettura con l’intento specifico di far rifornimento, a prescindere dalla necessità di raggiungere poi una destinazione.
“Queste informazioni possono sembrare banali - commentano gli esperti dell’ECN - ma non lo sono affatto. Indicano la strada che i pianificatori devono percorrere se davvero vogliono promuovere la diffusione delle modalità alternative di trasporto”. Occorrerà, cioè, distribuire in punti strategici le stazioni di rifornimento, magari partendo proprio dai centri urbani più che dalle grandi arterie di traffico.

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