COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
IL GIORNALIERO - Non va di moda solo il verde negli uffici di collocamento tedeschi Stampa E-mail

20 dicembre 2010 - Le pareti degli uffici di collocamento tedeschi non sono tappezzate soltanto di annunci scritti con la matita verde. Mentre in giro per il mondo sembra imperare l’asserto secondo cui solo dallo sviluppo - pur meritevole, è ineccepibile! - delle rinnovabili e della green economy potranno generarsi nuovi posti di lavoro, i panzer germanici annunciano che proprio il più classico e in parte discusso dei settori - quello dell’automobile - farà da traino alla ripresa locale dell’occupazione.
La prima a muoversi è stata Volkswagen, che ha annunciato un piano di espansione della propria forza lavoro quantizzabile in 50 mila occupati. D’accordo, l’orizzonte temporale è piuttosto ampio (i prossimi 3-5 anni) e quello geografico altrettanto (interessato dal piano sarebbe l’intero parco fabbriche mondiale). Ma il segnale è significativo e lo stesso Horst Neumann, capo del personale di Volkswagen, ha ammesso che fino a 6 mila nuovi posti saranno creati proprio in Germania.
Anche Porche sta muovendo le sue pedine. “L’incremento delle attività produttive - ha ammesso il management del marchio tedesco - ci spinge a inserire 400 nuovi dipendenti di cui 100 ingegneri”. Non risulta, al momento, che l’impennata degli ordini sia dovuta al lancio di una versione elettrica del Cayenne o di una Carrera alimentata a olio di colza...
Fermento anche all’officina motori della BMW di Monaco. Si parla di 500 dipendenti da inserire al più presto per rispondere alle esigenze del mercato. E anche in questo caso, c’è da scommettere che si tratta di propulsori tradizionali, ben dotati (in termini di cavalleria) e inevitabilmente generosi nei consumi di derivati del petrolio. Aspettando la green mobility, ben venga rimanere con le ruote ben piantate per terra...

Leggi le altre news

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com