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IL GIORNALIERO - Nei campi cinesi “lavorano” mille centrali da 1 GW ciascuna (1) Stampa E-mail

17 dicembre 2010 - Non è solo una questione di immobili. È noto a tutti che la corsa economica della Cina si sta traducendo - inevitabilmente - in una crescita delle emissioni di anidride carbonica, che vede le centrali di potenza (essenzialmente a carbone) tra le principali responsabili. I più lungimiranti citano pure la crescita del traffico privato su gomma. Ci sono, tuttavia, settori di nicchia ingiustamente trascurati, che in questi ultimi anni hanno visto aumentare i consumi di fonti fossili con ritmi da capogiro. È il caso, per esempio, del comparto agricolo.
Nei giorni scorsi Zong Jinyao - direttore generale del Dipartimento per la meccanizzazione del ministero dell’Agricoltura cinese - ha annunciato al mondo un nuovo traguardo raggiunto dal Paese della Grande Muraglia: il sorpasso dei cavalli motori sui muscoli.
Fino allo scorso anno, infatti, il lavoro animale e umano e l’eventuale contributo della forza motrice eolica e idraulica superavano nel complesso l’apporto delle macchine e dei motori. “Alla fine del 2010 la diffusione della meccanizzazione agricola in Cina avrà beneficiato di una nuova pesante accelerazione - ha dichiarato Zong Jinyao - e avrà raggiunto un livello complessivo cumulato pari a 920 milioni di kW. Ovvero, il 52 per cento dell’energia totale impiegata nel settore agricolo. Il valore risulta in forte crescita rispetto ai 604 milioni di kW di fine 2003”.
Qualche riflessione su questi numeri. Poco meno di un miliardo di kW sono equivalenti a 1.000 GW, ovvero a un migliaio di grosse centrali di potenza. È vero che non tutti i macchinari presi in considerazione sono alimentati direttamente a gasolio - ci sono anche apparecchi elettrici, soprattutto all’interno delle stalle o delle serre - ma la maggior parte sì.
E comunque, anche gli appartai elettrici vanno alimentati (in special modo dal carbone di cui si diceva prima, o attraverso generatori diesel).
Colpisce, poi, l’aumento del parco in soli cinque anni; 300 GW di potenza aggiuntiva, qualcosa come 60 GW l’anno. Più o meno l’equivalente della potenza installata in Italia in tutta la storia della nostra elettrificazione giusto per dare un termine di paragone.

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