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IL GIORNALIERO - Indonesia, il maxi piano di sviluppo elettrico... si spegne sulle risorse Stampa E-mail

16 dicembre 2010 - Ambizioso è ambizioso, non c’è che dire. Ma - come negarlo? - anche piuttosto utopistico. Sono queste le caratteristiche di fondo del Piano di sviluppo energetico che l’Indonesia ha presentato nei giorni scorsi. Tutto è maxi... fino alla resa dei conti.
In primo luogo l’orizzonte temporale: si tratta di un programma che si spinge fino al 2029. Poi, l’entità degli investimenti previsti: 227 miliardi di dollari, ovvero oltre 11 miliardi di dollari/anno. Infine la portata sociale. Il target dichiarato è quello di assicurare una connessione regolare alla totalità dei cittadini residenti (quando oggi, oltre ad ampie fasce della popolazione ancora non raggiunte dai kWh, si stima ci siano 5 milioni di abitazioni che usano illegittimamente l’energia elettrica) e alle imprese la cui domanda cresce con tassi degni della migliore Cina (più 9,5 per cento l’anno).
Nulla da eccepire, come detto, fino alla resa dei conti. Emy Perdanahari, direttore generale per il programma di elettricità, energia e risorse minerarie ha infatti dovuto candidamente ammettere che le capacità finanziarie delle utility locali non consentono di andare oltre il 20 per cento della cifra che sarebbe necessario stanziare, e che dallo stesso intervento governativo non ci si potrà attendere un aiuto significativo. Quindi, per non far saltare il banco, all’appello mancano ancora circa 170-180 miliardi di dollari, che dovrebbero venir fuori da soggetti privati.

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