COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
IL GIORNALIERO - L’America scopre quanto bene faccia (all’economia) il green export! Stampa E-mail

10 dicembre 2010 - Gli Stati Uniti non vogliono proprio fare la fine dell’Italia. Trasformare, cioè, le opportunità della rivoluzione rinnovabile in un clamoroso autogol per il Made in Usa, in una corsa all’acquisto di tecnologie straniere e, in ultima analisi, in un aperdita di competitività.
Il Giornaliero dello scorso 25 ottobre - Usa e Cina: la green economy manda in rosso la bilancia commerciale - aveva dato voce all’allarme lanciato dall’Economic Policy Institute: il deficit del commercio estero del Stati Uniti nel settore delle nuove rinnovabili stava cresciuto in maniera esponenziale, soprattutto nei confronti della Cina.
Per riequilibrare le sorti è dunque sceso in campo lo stesso Segretario del dipartimento Usa per l’energia, Steven Chu. Assieme ad altre sette agenzie governative ha ufficialmente lanciato la Renewable Energy and Energy Efficiency Export Initiative, con lo specifico obiettivo di rilanciale le quotazioni delle tecnologie verdi americane sui mercati internazionali.
L’iniziativa non si occuperò di solo business, ma anche di ricerca. In particolare, il DOE avrà il compito di valutare nuovi strumenti di mercato e soluzioni adatte per meglio posizionare il Made in Usa nei confronti dei competitor e per allocare le risorse destinate alla promozione in maniera più efficace.
Un esempio concreto: il DOE selezionerà all’interno dell’offerta nel settore rinnovabili ed efficienza quelli ritenuti più competitivi - in base a diversi parametri - e da questa scrematura verrà poi realizzata una guida (in collaborazione con le varie trade association) di prodotti e servizi specificamente dedicata ai buyer stranieri. “Questo è un passaggio critico - ha commentato Chu - per assicurare la competitività e lo sviluppo dell’intera economia americana”. Green o meno che sia.
Il mercato di riferimento è forse il più appetibile nella storia (pur recente) della globalizzazione. Lo stesso DOE ha stimato che attualmente più di 100 nazioni hanno in essere politiche di sviluppo o incentivo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica e che la maggior parte di questi Paesi ha sviluppato piani di crescita con un orizzonte di medio e lungo periodo. “Stiamo lavorando per un mercato che andrà crescendo per molti anni a venire”, hanno commentato i promotori dell’iniziativa.

Leggi le altre news

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com