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IL GIORNALIERO - UE: sarà l’economia (più che l’ambiente) a lanciare l’auto elettrica Stampa E-mail

9 dicembre 2010 - I motori a combustione interna, alimentati a gasolio e benzina, sono da buttare. Roba vecchia per un’Europa che ormai ha sposato la causa dell’economia low carbon (preferibilmente oil-free). È questo, in sintesi, il contenuto della nona lecture annuale dello STOA, lo European Parliament's Science and Technology Options Assessment, che si è svolta nei giorni scorsi.
Unanime il messaggio: occorre promuovere modalità alternative di trasporto rispetto ai modelli tradizionali troppo inquinanti, e spingere con decisione verso il veicolo elettrico, che assicura una maggiore compatibilità ambientale. Nessun dubbio sulle potenzialità e sui pregi del passaggio dal barile al kW, ma questa non è certo una novità.
A fare rumore - insolito per un tipo di auto che fa della silenziosità uno dei suoi pregi principali - è stata, però, la promessa lanciata da Shai Agassi, CEO di Better Place company, uno dei relatori intervenuti alla lecture: “Entro il prossimo decennio l’Europa avrà effettivamente concretizzato il passaggio all’auto elettrica. Basteranno, infatti, pochi anni per avere a disposizione batterie più economiche ed efficienti, in un contesto di aumento sensibile del prezzo del barile”.
La leva principale che sposterà le scelte dei consumatori - secondo Agassi - sarà quella economica. “Quando un’auto nuova elettrica costerà l’equivalente di una vettura alimentata a benzina o a gasolio di tre anni e i costi chilometrici delle due modalità si saranno allineati, la sostituzione sarà inevitabile”.
Irrilevante è stato giudicato il problema dell’autonomia di percorrenza dei veicoli elettrici. “Basterà prevedere una rete di stazioni di ricarica/sostituzione rapida”. Considerando la viscosità al cambiamento delle stazioni di servizio italiane - e a maggior ragione dell’utenza di queste strutture - per le quali da decenni si parla di un necessario allineamento agli standard europei, l’ottimismo di Agassi pare un po’ eccesivo...
A conclusione, uno stimolo che suona anche come minaccia. “La Cina è già visibile sui nostri specchietti retrovisori e pronta al sorpasso anche in questo campo. Se non partiamo immediatamente come Europa, rischiamo di perdere l’ennesima opportunità”.

Sullo stesso tema vedi anche “Che cosa c’è dentro un pieno di kWh”
sul numero 6-2010 di Nuova Energia in distribuzione dal 15 dicembre

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