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IL GIORNALIERO - Infrastrutture energetiche: l’Europa cala il suo settebello (2) Stampa E-mail

22 novembre 2010 - La Commissione europea ha deciso. Sulla mappa energetica del Vecchio Continente ha posto sette bandierine; sette infrastrutture indispensabili per attuare pienamente gli obiettivi di politica energetica definiti da Bruxelles (vedi il Giornaliero di sabato 20 novembre). Indipendenza, competitività, sicurezza, qualità delle forniture, sostenibilità... rischiano infatti di rimanere dei meri auspici senza un adeguamento della rete attuale e senza un deciso salto di qualità nella dotazione di infrastrutture moderne e concepite in una logica sovranazionale.
“Occorre sviluppare con urgenza i corridoi prescelti - si legge nella comunicazione della Commissione europea - per collegare gli Stati membri che sono pressoché isolati dagli altri mercati europei dell'energia, per rafforzare in maniera significativa le interconnessioni transfrontaliere esistenti, per integrare le energie rinnovabili nella rete”. Rinnovabili e Baltico sono due delle variabili chiave in questa equazione.
“Sulla base di questi corridoi predefiniti - prosegue la Commissione - nel 2012 saranno individuati dei progetti di interesse europeo che dovrebbero beneficiare di finanziamenti dell'Unione europea e di concessioni edilizie, che prevedono un limite temporale per la decisione finale e garantiscono nel contempo il pieno rispetto della normativa comunitaria, in particolare quella in materia di ambiente, e la partecipazione del pubblico”. La Sindrome Nimby resta sempre in agguato...
Comprensibilmente soddisfatto il commissario europeo per l’energia Günther Oettinger, che ha ribadito ancora una volta lo spirito dell’iniziativa. “Le infrastrutture energetiche sono un elemento chiave per raggiungere i nostri obiettivi in materia di energia: dalla sicurezza di approvvigionamento all'integrazione delle fonti di energia rinnovabili, fino al corretto funzionamento del mercato interno. È quindi fondamentale riunire le nostre risorse finanziarie e accelerare la realizzazione dei progetti europei prioritari”.

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