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IL GIORNALIERO - Infrastrutture energetiche: l’Europa cala il suo settebello (1) Stampa E-mail

20 novembre 2010 - L’Europa dell’Energia ha appena calato il suo settebello. La Commissione ha infatti definito le priorità in materia di infrastrutture energetiche per i prossimi 20 anni. Quei progetti che dovranno avere una corsia preferenziale di realizzazione anche in termini di rilascio delle autorizzazioni e accesso ai finanziamenti. Sette i corridoi prescelti, quatto nel settore elettrico e tre nel comparto gas.
Per quanto riguarda il kWh, si è deciso di realizzare una griglia offshore nei mari del Nord e un collegamento all'Europa settentrionale e centrale per trasportare l'energia prodotta nei parchi eolici offshore ai consumatori dei grandi centri urbani e per immagazzinare energia nelle centrali idroelettriche situate sulle Alpi e nei Paesi nordici. Un vero e proprio network delle rinnovabili europee.
Altra infrastruttura che ha meritato il riconoscimento tra le priorità - e che vede ancora protagoniste le renewables - è l’interconnessione nell'Europa sud-occidentale per trasportare l'energia prodotta da impianti eolici, solari e idroelettrici verso il resto del continente. L’elenco si completa con i collegamenti nell'Europa centrale, orientale e meridionale per il rafforzamento della rete regionale e con integrazione del mercato baltico dell'energia con il mercato europeo.
Passando al gas, ecco le tre opere che hanno ottenuto dall’Europa semaforo verde (e corsia di scorrimento preferenziale): il corridoio meridionale per trasportare il gas direttamente dal Mar Caspio all'Europa per diversificare le fonti, l'integrazione del mercato baltico dell'energia e il collegamento con l'Europa centrale e sud-orientale, un corridoio nord-sud nell'Europa occidentale per eliminare le strozzature interne e consentire di sfruttare al meglio eventuali forniture esterne. L’intenzione di un’Europa dell’energia sempre meno russocentrica è più che evidente.

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