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IL GIORNALIERO - Così non va! Monito IEA sulle attuali misure contro il climate change (2) Stampa E-mail

18 novembre 2010 - Di questo passo gli impegni presi a Copenhagen saranno clamorosamente bucati. È duro il monito lanciato la scorsa settimana dalla IEA (e ripreso dal Giornaliero di ieri) che ha evidenziato come le attuali politiche di contrasto ai cambiamenti climatici non sono assolutamente adeguate per rispondere agli obiettivi prefissi. Tanti buoni propositi e qualche rilevante azione concreta che non basteranno però a contenere l’aumento delle temperature medie del Pianeta entro i 2 °C rispetto allo standard pre-industriale.
Resta comunque una via di uscita ed è la stessa IEA a proporla, creando uno Scenario alternativo, quello cosiddetto 450. Un numero che corrisponde alla concentrazione di anidride carbonica (in parti per milione) compatibile con una crescita delle temperature medie del Pianeta non superiore ai 2 °C.
Ricetta succulenta ma non certo di facile attuazione. Tra gli strumenti prioritari viene segnalato il rapido e drastico taglio dei sussidi alle fonti fossili, così da anticipare il picco della domanda di petrolio e di carbone entro il 2020 e di gas naturale entro la fine del decennio successivo. In parallelo dovrebbe essere fortemente stimolata la crescita delle rinnovabili e del nucleare (considerato come un elemento indispensabile) e attuata una vera e propria rivoluzione nel comparto trasporti. L’obiettivo (o il sogno?) è quello di assegnare ai veicoli ibridi ed elettrici una quota mercato pari al 39 per cento delle vendite nel 2035.
A raffreddare gli entusiasmi, una considerazione finale della IEA. Nell’ultimo anno i costi stimati dal World Energy Outlook per raggiungere il traguardo dei 2 °C sono cresciuti di mille miliardi di dollari rispetto all’anno precedente e “questo rende sempre più difficile l’attuazione di uno Scenario come quello 450”.

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