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IL GIORNALIERO - Sulla via della sostenibilità per Milano si accende il semaforo verde (1) Stampa E-mail

12 novembre 2010 - Grigio protagonista dell’autunno 2010 in città, almeno a giudicare da quanto si vede in questi giorni, passeggiando per le strade milanesi. In attesa che il verde - in termini di nuove politiche urbanistiche ed energetiche - (ri)conquisti gli spazi che merita...
Questo auspicio ha animato l’evento Eco&theCity, la città possibile che si è svolto ieri a Milano, fredda Estate di San Martino. Lo spunto, una ricerca (realizzata dall’Istituto Piepoli, con il patrocinio del Comune di Milano, per conto di Siemens Italia) sull’attuale livello di sostenibilità ambientale del Comune di Milano. Un’indagine che il sindaco Letizia Moratti, ringraziando Siemens per aver scelto anche Milano come centro di indgine, ha definito utile perché offre alla città l’opportunità di fare un punto sullo stato dell’arte in materia di sostenibilità, per indirizzare le politiche future.
“Milano è oggi al centro di diverse linee di sviluppo - ha dichiarato Letizia Moratti, illustrando una realtà in movimento - che mirano tutte a migliorare l’attuale qualità urbana e si concentrano su quattro elementi: aree dismesse, aree verdi, efficienza e clima, tutela ambientale. In questi anni a Milano ben 1.100 siti industriali dismessi sono stati indagati e bonificati; dieci chilometri quadrati sono stati restituiti alla città, circa il 6 per cento del suolo cittadino, e due milioni di metri quadri di verde sono stati aggiunti, arrivando alla soglia dei 22 milioni”. L’obiettivo è comunque ancora più ambizioso: arrivare a 50 milioni di metri quadrati, il 27 per cento del territorio comunale: una vasta cintura verde con raggi che dalla periferia collegano con il centro.
Il sindaco Moratti ha anche trovato il modo per rivendicare i positivi risultati dell’Ecopass. “È una esperienza positiva perché strutturale: ha infatti portato a un cambio strutturale del parco veicoli. Oggi nell’aria Ecopass i veicoli inquinati sono passati dal 60 al 40 per cento, invertendo le proporzioni precedenti. In città, effettivamente, questo provvedimento ha incontrato grosse difficoltà, ma quando viaggio all’estero mi incoraggia il fatto di rilevare una grande attenzione da parte delle altre amministrazioni pubbliche, per poterlo riproporre anche in altre realtà urbane”.
Infine il capitolo energia che, innegabilmente, è costretto ancora oggi a fare i conti con un passato difficile. “A Milano molti degli edifici - ha ammesso il sindaco - sono ancora in classe G, poiché costruiti in un periodo nel quale l’efficienza energetica non era ancora considerata. Il Comune sta però facendo grandi sforzi e le nuove realizzazioni, sono tutte in classe A”.

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