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IL GIORNALIERO - La Sindrome Nimby arruola anche i trattori agricoli Stampa E-mail

10 novembre 2010 - Protesta che vai, trattore che trovi! È lui la nuova vedette (in tutta Europa) di ogni campagna (ambientalista) che voglia davvero fare notizia. Cartelli e striscioni, evidentemente, si fanno sentire meno di bielle e pistoni. Chi, del resto, più del settore agricolo è giustamente interessato dalla salvaguardia del territorio e ha quindi titolo per dire la sua quando si tratta di preservare il territorio?
E così, proprio il trattore è diventato la nuova icona dell’ambientalismo del ventunesimo secolo. Due soli esempi tra i molti che hanno fatto cronaca in queste ultime settimane. A Trento, il 30 ottobre - si scusi l’involontario gioco di parole - è partita l’ennesima protesta contro l’ipotesi di realizzare un nuovo termovalorizzatore. Tra i presenti, censiti dall’Ansa, ben 700 persone e 100 trattori, non tutti targati TN. Pare, infatti, che ci fosse anche una nutrita delegazione dei No Tav della Val di Susa. Ma che c’azzecca?
Negli stessi giorni un treno francese carico di scorie radioattive diretto in Germania, nella Bassa Sassonia, ha dovuto fare lo slalom tra contestazioni e picchetti di ogni tipo. Anche in questo caso le cronache danno numeri pesanti: migliaia di manifestanti, 18 mila poliziotti e centinaia di trattori che hanno protestato contro il convoglio radioattivo, bloccando l’accesso alle strade di campagna lungo il tragitto percorso dal treno. Sempre di più il giardino di casa della famosa Sindrome Nimby sta dunque diventando l’aia di un’azienda agricola...

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