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IL GIORNALIERO - Mobilità sostenibile: in Italia fa acqua ma resta sempre a secco Stampa E-mail

21 ottobre 2010 - Timidamente, ogni tanto, qualcuno ci ricorda che la mobilità sostenibile non è fatta solo di auto elettriche, car sharing, autostrade dell’idrogeno... ma anche di inland waterways. Le vie d’acqua interne navigabili e utilizzabili anche per il trasporto merci, da sempre accreditate di un grande potenziale di sviluppo in Europa.
Già, da sempre... Nel frattempo, però, il settore sembra navigare in cattive acque, soprattutto nel deserto Italia. A livello comunitario la crisi si è fatta sentire anche su questa sponda. Considerando i volumi complessivi di merci movimentate (dati Eurostat, pubblicati a metà ottobre), a partire dal secondo trimestre del 2008 si è evidenziata una fase di rapida discesa, che ha portato ai minimi storici all’inizio del 2009. A quel punto è iniziata una lenta ripresa. Ma il gap da colmare resta notevole, e ancora a fine 2009 le tonnellate/chilometro risultavano in calo del 10 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008.
Ma lo schiaffo di Eurostat è tutto per l’Italia. Basta spostare l’attenzione sulla classifica per Paesi per capire quanto il Bel Paese sia lontano dall’Europa, anche in questo specifico settore. Fatto cento il volume dei trasporti merci sulle acque interne, la Germania domina la scena con una quota mercato del 44 per cento (anno 2008, in termini di tonnellate/chilometro). L’Olanda segue a ruota con un pregevole 31 per cento e precede Belgio, Romania e Francia, tutti Paesi attorno al 6 per cento di share, decimo più, decimo meno. E l’Italia? Zero virgola zero, zero, zero quattro. Siamo a livelli di prefisso telefonico di uno sperduto paesino del Terzo Mondo. Nel 2008 le nostre vie d’acqua interne hanno movimentato - sempre secondo le statistiche Eurostat - in un anno intero l’equivalente di quanto la Germania ha fatto in 8 ore.
Se si considera come indicatore solo il peso, e non anche la distanza percorsa, quindi le tonnellate trasportate, la situazione italiana migliora solo a destra della virgola. Pesiamo, infatti, per meno dell’1 per mille del commercio sulle strade d’acqua europee. Ma intanto continuiamo a sognare la civiltà dell’idrogeno...

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