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IL GIORNALIERO - Usa: l’eolico offshore si prepara a nuotare in dolci acque Stampa E-mail

11 ottobre 2010 - Il sale della questione è che per l’eolico offshore a stelle e strisce a mancare potrebbe essere proprio il sale. Ad aprile lo stesso presidente Obama aveva sottolineato l’importanza di investire anche su questa tecnologia. “Certo, non sarà la pallottola d’argento, in grado di farci vincere tutte le sfide energetiche nelle quali siamo impegnati. Nessuna soluzioni, del resto, sarebbe in grado di farlo. Ma l’eolico offshore ha comunque un ruolo prioritario nel guidare transizione energetica del nostro Paese”.
La pallottola è passata, a questo punto, al National Renewable Energy Laboratory che ha cominciato a fare quattro conti sul presente e sul futuro. Per il presente è stato fin troppo facile. Gran Bretagna 1.041 MW già installati di eolico in alto mare; Olanda 247 MW, Svezia 163 MW, Cina 102 MW, Germania 72 MW... Stati Uniti: zero. Ma il futuro sembra essere assai più promettente. Già nel breve periodo (ci sono circa 20 progetti, per complessivi 2.000 MW già pianificati o in fase autorizzativa) e a maggior ragione all’orizzonte del 2030 (54 GW previsti dal Dipartimento per l’energia).
Già, ma cosa c’entra il sale in tutto ciò? Semplice, nella concezione americana di offshore non esistono solo le coste oceaniche, ma anche la regione dei Grandi Laghi, che viene esplicitamente segnalata come una delle aree di potenziale e più interessante sviluppo per eolico, anche su profondità superiori ai 60 metri. E questa, forse, è la vera notizia: la conquista dell’acqua dolce da parte delle gigantesche pale eoliche.
Lo stesso NREL fornisce un’interessante stima, partendo dalla gross wind resource. Si tratta di una valutazione puramente teorica del massimo potenziale sfruttabile assumendo di posizionare una turbina da 5 MW in ogni chilometro quadrato di acque interessate da una velocità media annua del vento di almeno 7 metri al secondo. Ebbene, il valore totale sarebbe superiore ai 4.000 GW, ovvero circa quattro volte l’attuale capacità di generazione. Quasi 700 GW sarebbero localizzabili nelle acque dolci. Per la precisione, 177 GW in bacini profondi fino a 30 metri, 106 GW a profondità comprese tra i 30 e i 60 metri, e addirittura 460 GW oltre i 60 metri.

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