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IL GIORNALIERO - Federprogetti: oil&gas ed energia elettrica stanno anticipando la ripresa Stampa E-mail

4 ottobre 2010 - Come ha evidenziato il Giornaliero di venerdì scorso - Federprogetti presenta il Rapporto 2009 e prevede un buon 2010 - la filiera italiana dell’ingegneria e dell’impiantistica può tirare un respiro di sollievo, grazie soprattutto alle boccate d’ossigeno che giungono da oltre confine. In questo scenario, non ancora del tutto positivo ma certamente confortante, due settori si sono mossi per primi: l’oil&gas e l’energia elettrica.
Questo grazie soprattutto all’effervescenza di aree quali il Medio Oriente, l’Asia, l’Africa, nelle quali il made in Italy - all’insegna di non solo moda - riesce ancora a essere protagonista.
In termini di ricavi si tratta di due segmenti di attività di primaria importanza. L’oil&gas ha raggiunto quota 28,8 miliardi nel 2009 (stabile rispetto al 2008) mentre il comparo energia elettrica ha subito una contrazione da 18 a 17,7 miliardi (meno 2 per cento), nettamente inferiore rispetto al un calo generale del complesso di attività di ingegneria e impiantistica (meno 6 per cento).
Per quanto riguarda le macchine e gli impianti per la produzione di energia i risultati sono più che soddisfacenti grazie anche alla robusta espansione del fotovoltaico e delle altre rinnovabili: più 10 per cento i ricavi sul mercato interno, più 15 per cento l’export nel 2009 rispetto al 2008. Ottimi riscontri giungono anche dalle esportazioni di macchine e impianti per la trasformazione di energia (più 24 per cento), mentre la domanda si indebolisce in Italia (meno 14 per cento nel 2009 rispetto al 2008).
Infine le reti per la distribuzione di energia. Il 2009 va in archivio con un meno 20 per cento per i ricavi complessivi e un meno 24 per cento in termini di domanda interna. Nel comparto oil e gas, il calo della domanda specie da parte dei Paesi dell’Est ha penalizzato soprattutto la produzione di pompe, mentre restano buone le opportunità per le attrezzature e gli impianti petroliferi. In contrazione (meno 15 per cento in termini di volumi) la caldareria pesante.
Dopo la generale tenuta del 2009 il 2010 è atteso a un positivo colpo di coda, con una crescita generalizzata dei ricavi nelle varie voci di attività legate al mondo dell’energia.

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