di Edgardo Curcio
Il metano è un carburante eco-friendly, produce un quarto delle emissioni di CO2 rispetto alla benzina, costa il 25 per cento in meno e rappresenta la soluzione più efficace in termini di costi e tempistiche per ridurre la dipendenza degli Stati Uniti dal petrolio. Queste le recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato del Gruppo Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, che ha anche indicato in Paolo Ferrero, senior vice president di Chrysler Powertrain, il manager che farà traghettare le nuove tecnologie da Torino a Detroit.
La Fiat, infatti, dispone da tempo di una tecnologia Natural Power a metano-benzina, introdotta in Italia dieci anni fa con un buon successo per tutte le cilindrate, soprattutto quelle piccole (Panda, Punto, eccetera). A Detroit si sta quindi studiando come mettere a punto le tecnologie italiane per le auto americane che sono generalmente più grandi (delivery van) e che, se devono percorrere molti chilometri, devono avere l’opportunità di usare la benzina nel caso mancasse la possibilità di rifornirsi di gas. Questa del rifornimento del metano auto è uno dei punti deboli della strategia Fiat, perché negli Stati Uniti non ci sono molte stazioni di servizio a metano.
Ma non sarà difficile - dicono i manager americani della Fiat - costruire una rete, proprio perché le pipeline a metano corrono lungo tutta la rete autostradale. Inoltre, e questo è un punto vincente per Marchionne che ha sentito il presidente Obama, il Nord America oggi ha la possibilità di sfruttare l’enorme potenziale di shale gas o gas non convenzionale per sostituire la benzina e il gasolio nel settore trasporto, rendendo maggiormente indipendenti gli Usa dalle importazioni di greggio. [...]
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