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IL GIORNALIERO - Rinnovabili: gli scozzesi giocano al rialzo (e poi dicono che sono tirati) Stampa E-mail

25 settembre 2010 - Sul piatto delle rinnovabili la Scozia gioca al rialzo sconfessando apertamente la fama di nazione dal braccino corto. Fino a pochi giorni fa l’obiettivo che si era posta in vista del fatidico 2020 era quello di raggiungere un target del 50 per cento. A dire il vero già meritevole e ambizioso. Ma si può decisamente fare di meglio - ha dichiarato il primo ministro Alex Salmond - proponendo un nuovo piano di sviluppo che sposta l’asticella a quota 80 per cento.
Le cose stanno andando meglio di quanto previsto (nel 2007) e l’attuale percorso di sviluppo delle rinnovabili dovrebbe portare ampiamente oltre quota 30 per cento già nel 2011 rendendo così fattibile il traguardo dell’80 per cento. “Basteranno piccoli aggiustamenti all’attuale politica energetica, ai programmi in essere, ai sistemi di regolazione vigenti. E, comunque, già oggi la Scozia ha 7 GW di capacità installata già funzionante o in corso di costruzione”, ha ricordato il primo Ministro.
“Dobbiamo andare oltre, rispetto al percorso fino ad oggi intrapreso - ha concluso Salmond - consapevoli che il solo mercato dell’eolico offshore potrebbe creare 28 mila nuovi posti di lavoro diretti nella regione entro il 2020, con ulteriori 32 mila posti negli altri settori del low carbon”.
Va ricordato che il Parlamento scozzese ha anche ratificato il piano di diminuzione delle emissioni di anidride carbonica per il periodo 2010-2012, con l’obiettivo di ridurre del 42 per cento i livelli entro la fine del 2020.

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