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IL GIORNALIERO - Pricewaterhouse Coopers stacca la spina al veicolo elettrico Stampa E-mail

24 settembre 2010 - Pricewaterhouse Coopers ha spento, nei giorni scorsi, le ambizioni di crescita del veicolo elettrico, almeno per quanto riguarda i prossimi cinque anni. A una prima lettura, il rapporto sullo sviluppo della motorizzazione mondiale edito da PwC pareva lasciare più di una speranza: “Già nel 2016, la quota mercato delle auto elettriche coprirà l’1 per cento del mercato”. Se non si comincia da un primo passo, non si va da nessuna parte...
Andando però a spigolare tra i numeri, emerge un quadro piuttosto sconfortante. All’orizzonte 2016 si stima che il mercato mondiale sarà costituito da 93 milioni di nuove immatricolazioni. L’1 per cento di questo immenso parco auto è pari a poco più di 900 mila unità. Aggiungiamo pure un 4 per cento di veicoli ibridi (sempre secondo le stime di PwC), rimangono pur sempre 88 milioni e mezzo di auto a gasolio o benzina. Oggi che l’elettrico è ancora fuori gioco, di quattroruote tradizionali se ne vendono circa 68 milioni (stime 2010). È certamente vero che la corsa al benessere delle nazioni emergenti non si può fermare, ma da un punto di vista ambientale 900 mila veicoli elettrici non bilanciano certo i 20 milioni di auto a petrolio aggiuntivi.
D’altra parte - e questo è il secondo elemento di profondo sconforto - il settore è ancora oggi nebuloso e non del tutto intelligibile per gli stessi addetti ai lavori. Lo si evince da un secondo passaggio dello studio di PwC: “Nel 2020 le vendite di veicoli elettrici si posizioneranno all’interno di una forchetta compresa tra 760 mila e 2,4 milioni”.
Prima considerazione. Allora anche la stima del 2016 è da considerarsi più che ottimistica, visto che difficilmente questo mercato, una volta partito, viaggerà col passo del gambero scendendo, in un’ipotesi pessimistica, di 140 mila unità dal 2016 al 2010. Seconda considerazione: alla faccia della forchetta! Un margine così ampio (da 1 a 3) quota una incertezza assoluta che, nel mondo finanziario farebbe fuggire qualsiasi investitore.

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