COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
IL GIORNALIERO - Gli ultimi saranno i primi? Lo sperano le “nuovissime” rinnovabili! Stampa E-mail

23 settembre 2010 - Gli ultimi saranno i primi. E se la cosa dovesse valere anche nel campo dell’energia rinnovabile? Ne sono convinti, o almeno lo sperano, i sostenitori del solare a concentrazione che di recente si sono incontrati a Perpignan, in Francia. La tecnologia, che solo adesso sta cominciando ad affacciarsi alla ribalta internazionale, sembra infatti destinata a un futuro talmente luminoso da mettere (quasi) in ombra perfino il fotovoltaico!
Già nel 2050 il termodinamico solare potrebbe garantire oltre il 10 per cento della produzione mondiale di kWh, agganciando di fatto il fotovoltaico, che pure ha iniziato la sua fase di espansione con molti anni di anticipo (e parecchi miliardi di vantaggio). Lo stesso consesso di Perpignan sembra insistere sul fatto che si tratta di stime prudenziali, in quanto “occupando solo l’1 per cento della superficie del Sahara con centrali a concentrazione, si potrebbe produrre abbastanza energie elettrica per sfamare l’intero Pianeta”. Vecchio sogno, già presentato dai fan del silicio.
Ma c’è già chi rilancia chiamando in causa i mari. Anche lo sfruttamento dei moti ondosi è accreditato di un futuro a vele spiegate. Addirittura, secondo l’Associazione europea dell’energia Oceanica nel 2050 il Vecchio Continente potrebbe ricavare dal mare il 15 per cento della domanda interna di energia. Se non si tratta di un refuso si parla, appunto, di energia nel complesso e non solo di kWh; quindi l’incidenza sul solo comparto elettrico dovrebbe essere ben superiore.
Aspettando l’evoluzione degli eventi, resta solo un piccolo dubbio matematico. Guardando al 2050, se si somma al 21 per cento di apporto da parte delle varie tecnologie solari, il 34 per cento dell’eolico (almeno, giurano gli esperti del vento), il 40 per cento delle biomasse (stime che girano anche in rete come assolutamente credibili), qualche punto di idroelettrico, altrettanti di geotermico e il possibile supporto del mare... già si rischia di passare quota 100!
E il nucleare di quarta generazione? E gli studi sulla fusione? E le centrali nucleari tradizionali che saranno costruite nel prossimo decennio e, quindi, nel 2050 saranno ancora a pieno regime? Non c’è neppure bisogno di scomodare gas, petrolio e carbone per capire che i conti, in qualche modo, fanno fatica a tornare.

Leggi le altre news

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com