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IL GIORNALIERO - Anche il Perù si aggiudica due record energetici Stampa E-mail

21 settembre 2010 - Da Lima, la capitale del Perù, arriva un dato a sorpresa. Nei primi sei mesi del 2010 le esportazioni sono cresciute con un tasso da primato: più 36 per cento. Merito di oro, argento, rame e zinco - i principali protagonisti dell’export peruviano - ma anche dei prodotti del comparto oil&gas che hanno registrato addirittura un progresso del 94 per cento, sfiorando quota 1,7 miliardi di dollari. Il valore assoluto non è certo stratosferico, considerando il giro d’affari delle principali nazioni petrolifere del Pianeta. Ma la crescita percentuale è da record.
Come da record è stato il mese di agosto, in termini di domanda interna di energia elettrica. “Ben 2.982 GWh - precisa una nota del Directorate General of Electricity del ministero peruviano per l’Energia e le miniere - valore in progresso del 9,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. La produzione si è suddivisa quasi equamente tra impianti idroelettrici e termici”. Anche in questo caso vale la precedente considerazione: il valore assoluto non è certo stratosferico, ma la crescita percentuale è in linea con quella delle più dinamiche economie dell’area asiatica.
Nei prossimi dieci anni è per altro atteso un consistente ulteriore incremento della domanda di kWh. Hans Flury, presidente della Peru’s National Mining, Petroleum and Energy Society ha dichiarato che entro il 2020 saranno necessari investimenti nel settore della generazione elettrica per almeno 3,4 miliardi di dollari in modo tale da aumentare del 50 per cento la capacità installata, migliorando nel contempo il sistema di trasmissione e distribuzione in tutto il Paese.

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