20 settembre 2010 - Non c’è solo la carota nelle dotazione del DOE, a volte compare anche il bastone. In questi mesi più volte il Giornaliero ha dato voce alle iniziative del Dipartimento per l’energia degli Usa per promuovere studi e ricerche nei più disparati campi dell’energia. Questa volta - invece - la notizia è quella di un penalty da oltre 3,5 milioni di dollari, proposto nei confronti di 27 società americane che hanno venduto prodotti all’interno degli States senza un’adeguata certificazione del rispetto delle normative vigenti in tema di efficienza energetica e riduzione dei consumi idrici.
La multa non è senza appello: le compagnie hanno infatti a disposizione 30 giorni per presentare (se in loro possesso) la documentazione omessa dimostrando quindi la loro buona fede e rispondenza ai requisiti normativi. Altrimenti, ammenda sarà.
Sotto l’amministrazione Obama il DOE si è già distinto per aver resto più stringenti gli standard minimi di energy and water efficiency dei prodotti diffusi all’interno del territorio americano. Oltre 20 le categorie merceologiche coinvolte. L’obiettivo - spiegano gli stessi esperti del DOE - è quello di far risparmiare ai consumatori americani da 250 a 300 miliardi di dollari, in termini di bolletta energetica, entro il 2030”. Cifre stratosferiche a 11 zeri. Nel frattempo, va comunque bene anche qualche milione di dollari di sacrosante multe.
Sul prossimo numero di Nuova Energia, in distribuzione da metà ottobre, pubblicheremo un dossier di approfondimento sul tema degli Energy Financing District un interessante esempio di programmi, modelli e politiche energetiche made in Usa che permettono di superare le barriere di carattere finanziario.