16 settembre 2010 - Biofuel assolti. O, nella peggiore delle ipotesi, responsabili solo per un concorso di colpa, con tanto di circostanze attenuanti. Le cause del recente pesante rialzo delle quotazioni del grano vanno ricercate altrove. E non possono essere addossate - se non in minima parte - alla domanda di materia prima agricola da destinare alla produzione di biocombustibili. Lo evidenzia uno studio dell’Area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena, pubblicato nei giorni scorsi.
Nessuna sorpresa per quanto riguarda l’imputato principale: il blocco delle esportazioni russe a seguito degli incendi estivi. L’export segna un meno 58 per cento nell’area dell’ex Blocco Sovietico, mentre Mosca esce sostanzialmente di scena dal panorama dei grandi esportatori mondiali (dal 14 per cento di quota mercato nel 2009 scende al 2 per cento attuale). Nel 2011, addirittura, la Russia è candidata per entrare nella lista degli importatori netti.
Ma c’è dell’altro. L’emisfero Sud è stato interessato da una lunga e pesante fase di siccità che ha colpito, in particolare, due dei primi cinque granai del Pianeta: Austria e Argentina. I raccolti ridotti e le scorte mondiali in calo (dopo la forte crescita del 2008 e del 2009) sono due fattori che hanno lasciato il segno, con possibili strascichi anche per tutto il 2011.
Terzo elemento chiave - secondo gli esperti della Banca senese - l’aumento generalizzato dl benessere (o dei suoi primi vagiti) nei Paesi in via di sviluppo. In particolare Africa Sub-Sahariana, Egitto, Pakistan, Algeria, Indonesia, Filippine, Brasile, Arabia Saudita, Vietnam e Indonesia. Ce n’è abbastanza per soffiare sul fuoco delle quotazioni.
Infine, ma solo infine, la conversione di superfici prima dedicate al grano, soprattutto in Canada e negli Stati Uniti. L’interesse per colture alternative, sarebbe stato dettato dalla necessità di ridurre l’incidenza delle malattie (più coriacee nel caso del grano) e per rispondere alla domanda di bio-etanolo. L’accenno ai biofuel appare in coda allo studio, come breve chiosa finale, quasi incidentale.
E pensare che, ancora fino a ieri, c’era chi voleva portare al banco degli imputati i biocombustibili come imputato eccellente!