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IL GIORNALIERO - Nel mondo 30 nuovi fan (più o meno convinti) dell’energia atomica Stampa E-mail

6 settembre 2010 - Almeno nelle intenzioni di massima la lista degli aspiranti nuovi membri del Club è piuttosto nutrita. Il Club è quello dei Paesi che fanno affidamento sull’energia nucleare per soddisfare il fabbisogno interno di kWh. La lista, invece, è stata elaborata dal portale di informazione IDN-InDepth NewsAnalysis e contiene oltre 30 nomi. Tante sarebbero le nazioni che, in questi mesi, hanno espresso apertamente il proposito di sposare (o nella peggiore delle ipotesi, di prendere in considerazione) la tecnologia nucleare.
In Europa il drappello comprende Italia, Albania, Serbia, Portogallo, Norvegia, Polania, Bielorussia, Estonia, Lituania, Irlanda e Turchia. In Medio Oriente e nel Nord Africa spiccano i nomi di Iran, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Yemen, Israele, Siria, Giordania, Egitto, Tunisia, Libia, Algeria, Marocco e Sudan. Spingendo lo sguardo più a Sud, nel Continente Nero, ecco spuntare i nomi di Nigeria, Ghana, Senegal, Uganda e Namibia.
E poi ci sono il Sud America (Cile, Ecuador e Venezuela), l’Asia (Azerbaijan, Georgia, Kazakhstan, Mongolia, Bangladesh, Indonesia, Filippine, Vietnam, Tailandia, Malesia, Singapore, Corea del Nord). Per finire, nell’emisfero australe, la Nuova Zelanda e l’Australia.
La World Nuclear Association invita alla moderazione: il vero sviluppo del nucleare nei prossimi 20 anni si avrà, comunque, nelle nazioni più sviluppate che già oggi hanno impianti attivi. E non tutti i Paesi che hanno mostrato interesse nei confronti dell’atomo - chiaramente - ne diventeranno poi dei concreti sostenitori. Nell’elenco compaiono, infatti, Paesi che già hanno cantieri aperti o bandi di gara in essere, ma anche nazioni per le quali l’opzione nucleare è ancora all’ordine del giorno come semplice argomento di dibattito politico.
Con un po’ di malizia e di autoironia si potrebbe, ad esempio, aggiungere che nello studio di InDepth NewsAnalysis la situazione italiana è così commentata: well-developed plans but commitment pending. Sui piani di sviluppo così ben avviati, meglio stendere un velo di silenzio.

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