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IL GIORNALIERO - Il nucleare italiano genera un nuovo Club: quello degli Amici degli OGM Stampa E-mail

31 agosto 2010 - Il nucleare italiano non genera solo polemiche e aspettative. Pur essendo al momento soltanto una remota e un po’ confusa ipotesi sulla carta, ha già innescato un curioso meccanismo di proliferazione, giusto per rimanere in tema. L’insolito fenomeno riguarda la nascita di gruppi di sostenitori... dell’insostenibile. Di temi, cioè, che secondo i più diffusi luoghi comuni vanno considerati un tabù e bollati a priori come un pernicioso pericolo per la salute del Pianeta e dei suoi abitanti. Guai anche solo a parlarne se non nel ruolo di convinti detrattori!
È il caso dei famigerati (ma sarà vero?) OGM, gli organismi geneticamente modificati. Il sasso nello stagno è stato lanciato dal presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni, durante la manifestazione Cortina Incontra. “Hanno appena costituito un club che raduna imprenditori e intellettuali favorevoli al nucleare? Allora è arrivato il momento di riunire, allo stesso modo, chi sostiene il possibile uso del biotech in agricoltura. Gli imprenditori devono poter avere gli strumenti per competere sul mercato globale e devono avere la libera possibilità di scegliere se usarli o no”.
Anche il ministro Giancarlo Galan - guarda caso - nel commentare la notizia ha chiamato in causa l’atomo. “Quando in Italia si parla di OGM free c’è da sorridere. Oltre l’80 per cento della soia che alimenta il nostro bestiame viene dall’estero, ed è biotech. Quindi, su questo tema, dobbiamo sperimentare, e solo a quel punto vedremo chi ha ragione e chi ha torto. La ricerca deve essere fatta dalle università, perché è un patrimonio che deve rimanere del Paese e non rischiare di venire vanificato, come è successo per il nucleare, da una costante fuga di cervelli”. Nucleare e OGM alleati nella battaglia contro l’oscurantismo culturale del nostro Paese. Chi lo avrebbe mai detto...

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