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IL GIORNALIERO - Sono ancora le vecchie rinnovabili il vero motore dell’America green Stampa E-mail

30 agosto 2010 - Negli Stati Uniti lo scorso anno le fonti rinnovabili hanno garantito l’8 per cento dei consumi energetici totali; un buon risultato, considerando i livelli da record della domanda Usa (circa un centinaio di quadrillion Btu) e comunque in crescita rispetto agli anni precedenti. Il dato - reso noto dal bollettino statistico dell’EIA - potrebbe indurre qualche fan delle nuove rinnovabili a proporre una menzione d’onore ad eolico e fotovoltaico.
Si tratterebbe, però, di una forzatura. Sono infatti le old renewables a sobbarcarsi lo sforzo maggiore. Basta esaminare la torta relativa, appunto, al peso specifico delle singole fonti per rendersene conto. Tra le rinnovabili la parte del leone spetta alla filiera delle biomasse (e in particolare ai biofuel) con una quota pari al 50 per cento. Altro protagonista di rilievo è l’idroelettrico, che si aggiudica una fetta pari al 35 per cento.
L’eolico segue, molto distanziato, con il 9 per cento. Il 9 per cento... dell’8 per cento (ovvero della quota parte delle rinnovabili nel loro complesso). Quindi, sul globale dei consumi energetici a stelle e strisce, l’apporto del vento è ancora oggi abbondantemente al di sotto dell’1 per cento. Anche il geotermico deve accontentarsi di un ruolo di nicchia essendo il suo contributo pari a circa la metà di quello dell’eolico. Ancora del tutto trascurabile, infine, il ruolo del solare (meno dell’1 per mille dei consumi energetici globali).

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