25 agosto 2010 - Due tegole sull’Europa dell’energia. Jean-Marc Ollagnier, direttore generale del settore energie e risorse naturali di Accenture Europe, in un recente articolo apparso su Les Echos ha affermato che al momento appare più difficile del previsto per l’Unione europea il raggiungimento degli obiettivi 2020.
“I vincoli normativi imposti al settore energia, la debolezza della crescita economica europea, la diminuzione degli interventi di finanza pubblica - ha sostenuto Ollagnier - agiscono come un freno agli investimenti volti a risparmiare energia e razionalizzare i consumi. A questo punto, per raggiungere gli obiettivi l’Europa avrebbe bisogno di oltre 890 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi”.
“L’ampliamento della capacità di produzione di energia - ha aggiunto - dovrebbe attrarre il 40 per cento dei citati 890 milioni e per i due terzi dovrebbe trattarsi di risorse destinate alle fonti rinnovabili. Il costo globale per il raggiungimento degli obiettivi 2020 dovrebbe, inoltre, comportare per i cittadini dell’Unione un aumento medio della bolletta di elettricità pari al 25 per cento”.
Ma i grattacapi per il commissario europeo per l’Energia non si fermerebbero a questi conti che non tornano. Günther Oettinger sarebbe infatti sotto inchiesta per dichiarazione non veritiera. Come previsto dalle regolamentazioni europee, ciascuno dei commissari dell’Unione deve presentare una dichiarazione sulle attività esterne svolte prima di assumere l’incarico. Oettinger ha dovuto (unico tra i commissari) rifare tre volte la dichiarazione per aver omesso di fare riferimento ad alcune attività. Come riferisce Eur Active, alcune le omissioni riguardano potenziali conflitti di interesse quali ad esempio i rapporti personali che Ottinger intrattiene con gli amministratori delegati di due tra le maggiori aziende energetiche europee, E.ON e RWE.