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IL GIORNALIERO - 20 mila chilometri sopra i mari per le biomasse canadesi destinate alla UE Stampa E-mail

24 agosto 2010 - Plagiando ancora una volta la letteratura fantastica del diciannovesimo secolo, il Giornaliero scomoda questa volta Jules Verne e l’epopea del Capitano Nemo. A viaggiare per i mari di mezzo mondo non è però il sottomarino Nautilus, bensì un bastimento carico di biomasse che fa la spola tra il Canada e l’Europa lungo un tragitto di ben 20 mila chilometri.
Ogni giorno, infatti, oltre 500 tonnellate di pellet di legno partono dal Pacific BioEnergy’s Prince George Plant dirette a centrali alimentate a biomasse situate nel Vecchio Continente. Il lungo cammino (appunto, di oltre 20.000 chilometri) inizia a Prince George (British Columbia ) dove i pellet sono caricati su container e trasportati via ferrovia al porto. Qui vengono imbarcati su navi cargo e, una volta approdati in Europa. via ferrovia o strada raggiungono il luogo di utilizzazione.
Per la fine del 2010 la Pacific Bioenergy, anche in ragione di un contratto stipulato con l’azienda energetica francese GDF Suez, raddoppierà la sua capacità produttiva. Grazie a questo accordo decennale la compagnia europea prevede - impiegando i pellet canadesi nelle proprie centrali a carbone - di ridurre le emissioni di anidride carbonica di oltre 4 milioni di tonnellate.
L’interrogativo che sorge spontaneo è se tale riduzione riuscirà a pareggiare le emissioni accumulate durante i 20.000 chilometri di percorso! E se possa davvero essere considerata sostenibile una fonte che, prima di entrare in centrale, ha viaggiato per mezzo mondo, cambiando - nella migliore delle ipotesi - tre mezzi di trasporto.

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