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Mattei, l'uomo d'azione e il grande "sognatore" Stampa E-mail

di Marcello Colitti

Sono passati tanti anni. Enrico Mattei è nato cent’anni fa. La metà circa degli italiani viventi è nata dopo la sua morte. Il passar del tempo esercita un effetto curioso: mano a mano che si allontana, egli diventa più grande. Cercherò prima di dare in breve conto degli eventi, e poi di parlare dell’uomo, perché al fondo degli eventi c’è sempre un uomo, in questo caso un uomo eccezionale. Parliamo di cose lontane. Nessuno ricorda più lo stato del nostro Paese dopo la guerra, quando Mattei comincia la sua azione di uomo pubblico, perché come imprenditore privato aveva già avuto successo negli anni Trenta. Oggi, parole come modernizzazione o sviluppo non significano nulla. Siamo diventati ricchi e abbiamo perso la voglia di risolvere i problemi; e ci siamo immersi nell’edonismo privato. Nessuno fa progetti che riguardino anche gli altri. [...]


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