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IL GIORNALIERO - L’oro nero torna a luccicare! Guadagni da record per i Paesi Opec Stampa E-mail

17 agosto 2010 - Il petrolio starà anche passando di moda... ma è certo che per i grandi Paesi produttori l’oro nero resta una risorsa - per il momento garantita - di introiti a 15 zeri. Dopo la secca flessione del 2009, le revenue garantite ai Paesi dell’Opec dal commercio internazionale di petrolio hanno ricominciato a crescere poderosamente. Secondo le stime dell’EIA, i membri della Organization of the Petroleum Exporting Countries - l’Opec - alla fine del 2010 raggiungeranno il livello di 752 miliardi di dollari rispetto ai 571 del 2009. L’anno prossimo è atteso un nuovo sensibile aumento che dovrebbe portare alle soglie degli 821 miliardi di dollari. Se si eccettua il picco del 2006-2008, si tratta del valore più elevato - in termini reali - dai primi anni ’80 in poi.
La fetta più succulenta della torta spetta all’Arabia Saudita, con 153 miliardi di dollari nel 2009 e 116 miliardi di dollari nei primi sette mesi del 2010. Alle sue spalle l’Iran e gli Emirati Arabi Uniti (entrambi con 53 miliardi di dollari nel 2009), la Nigeria, l’Algeria e l’Angola.
Altro dato interessante è il valore delle revenue pro capite, sempre garantite dalle esportazioni del greggio. Come media dei Paesi membri dell’Opec, 1.547 dollari. Ma è solo una media. Il Qatar schizza oltre i 25 mila dollari (sempre per singolo cittadino!), il Kuwait sfiora i 16.700 dollari, la Libia i 5.400 dollari. Per fortuna che l’upstream è un settore in crisi.

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