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IL GIORNALIERO - Il Brasile si ricorda che anche l’eolico è una fonte rinnovabile Stampa E-mail

16 agosto 2010 - Mancava solo un petalo alla margherita energetica del Brasile. Biomasse, idroelettrico, oil&gas, nucleare... Nell’elenco delle fonti autoctone di energia solo l’eolico era stato fino ad oggi dimenticato. Una mancanza evidenziata di recente dalla locale associazione di settore Abeeólica, che ha però deciso di rilanciare mostrando una grande fiducia per l’immediato futuro.
“Se il prodotto interno lordo del nostro Paese crescerà effettivamente con un tasso medio del 5 per cento annuo - ha dichiarato il vicepresidente di Abeeólica, Lauro Fiuza - serviranno da 6 a 7 GW di nuova potenza ogni anno, da qui al 2020. Il vento potrebbe garantire almeno 1,5 GW all’anno”.
“L’eolico - ha aggiunto - sarebbe per altro la miglior fonte complementare per l’idroelettrico, soprattutto nella seconda parte dell’anno, quando i fiumi e i bacini idrici risultano più scarichi. In teoria, secondo i calcoli più recenti, il potenziale eolico del Brasile è pari a 305 GW - rispetto ai 105 GW attualmente installati in tutto il Paese, in particolare idroelettrico - mentre le biomasse hanno un potenziale massimo (ulteriore) di circa 15 GW; solo un ventesimo”.
Naturalmente, la distanza tra la teoria e la pratica resta notevole. Ad oggi il Brasile occupa le posizioni di fondo classifica tra le grandi nazioni eoliche del Pianeta (neppure 1.000 MW in dotazione, lontano dai top quindici) e la stessa Abeeólica ammette che pur in un contesto di crescente interesse, supportato dal varo di specifici piani di sviluppo e di incentivo, difficilmente alla fine del 2020 la potenza complessiva installata avrà superatro i 10 GW. Un trentesimo del potenziale teorico disponibile.

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