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IL GIORNALIERO - Solo alle Hawaii l’eolico americano viaggia sulla cresta dell’onda Stampa E-mail

5 agosto 2010 - Tira aria di bonaccia per l’eolico a stelle e strisce. Con la sola eccezione delle isole Hawaii dove, al contrario, anche la wind energy sembra salire sulla cresta dell’onda.
Nel quartier generale della American Wind Energy Association (AWEA), da qualche giorno tira un’aria pesante. I dati resi noti ufficialmente lo scorso 27 luglio bocciano senza appello il secondo trimestre del 2010: solo 700 nuovi MW entrati in esercizio, il 57 per cento in meno rispetto al 2008 e addirittura il 71 per cento in meno del 2009. Uno scivolone difficile da recuperare nei prossimi mesi, nonostante la promessa di entrata in funzione di un consistente numero di nuove wind farm (per complessivi 5.500 MW attualmente in fase di costruzione).
Se anche la seconda parte dell’anno dovesse confermare le previsioni più ottimistiche, il 2010 andrebbe comunque in archivio con un calo di almeno il 25 per cento rispetto al 2009, sempre in termini di nuove installazioni. Un bello smacco considerando i continui proclami green&renewable di Obama!
Per fortuna ci sono le isole Hawaii a risollevare il morale dell’amministrazione Usa. Lo stesso 27 luglio, infatti, il DOE ha annunciato un finanziamento pari a 117 milioni di dollari per il progetto Kahuku Wind Power. Una nuova fattoria eolica da 30 MW complessivi (con 12 pale da 2,5 MW ciascuna) che dovrebbe fornire energia elettrica a 7.700 abitazioni nell’area di Oahu's North Shore. Il sito sarà anche dotato di un apposito sistema di stoccaggio da 10 MW, per superare gli inconvenienti delle discontinuità dei venti. Una volta a regime l’impianto dovrebbe garantire il 9 per cento del fabbisogno complessivo dell’isola di Kahuku.

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