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IL GIORNALIERO - EIA: le rinnovabili ancora doppiate dal carbone almeno fino al 2035 Stampa E-mail

3 agosto 2010 - Almeno per tutto il prossimo quarto di secolo il destino delle rinnovabili è quello di dover essere doppiate dal carbone. La fame di energia del Pianeta - non solo per la generazione elettrica, ma anche per coprire le esigenze del settore trasporti, del riscaldamento, del raffrescamento - continuerà quindi a trovare risposta nelle fonti fossili, e in particolare nel combustibile solido. Il recente aggiornamento dell’EIA - World marketed energy use by fuel type - non lascia dubbi al riguardo. Considerando i consumi finali per fonte (in Btu) il carbone passerà da uno share del 26,8 per cento nel 2007 al 27,9 nel 2035 guadagnano oltre un punto percentuale.
Tra un quarto di secolo l’apporto più significativo sarà sempre garantito dal petrolio, nonostante il suo peso specifico sia in costante calo, per tutto il periodo preso in esame. Si passerà, infatti, dall’attuale 35 per cento abbondante a poco più del 30 per cento. Più irregolare l’andamento del gas che vedrà lievitare il suo share per tutto il prossimo decennio, per poi iniziare lentamente a ripiegare. Gli esperti americani dell’EIA stimano che nel 2035 sarà in grado di coprire poco meno del 22 per centro dei consumi energetici mondiali.
Quanto alle rinnovabili, la loro strada è tutta in discesa. Anno dopo anno è previsto un costante aumento del loro apporto. Tuttavia nel 2035 il loro peso specifico sarà ancora limitato al 13,5 per cento. La metà esatta rispetto al carbone, e circa un quarto rispetto all’oil&gas.
Infine uno sguardo al nucleare che a piccoli passi, senza squilli di tromba, sembra comunque ben intenzionato a confermarsi tra le soluzioni irrinunciabili del futuro a medio e lungo termine. Il suo apporto è, infatti, destinato a passare dal 5,7 per cento attuale al 6,4 del 2035. Per una fonte che qualcuno considera in grave crisi di identità non sarebbe un risultato così negativo...

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