17 luglio 2010 - Non è la prima volta che se ne sente parlare... Ma questa volata alle parole sembrano essere seguiti fatti concreti. Un pool di operatori americani del settore avio ha lanciato un nuovo ambizioso programma - Sustainable Aviation Fuels Northwest - per la definizione di uno spazio aereo a biofuel sui cieli del Pacifico nord-occidentale.
La squadra sembra promettente e può spendere nomi di tutto rilievo: Alaska Airlines, Boeing, Portland International Airport, Seattle-Tacoma International Airport, Spokane International Airport e Washington State University.
Si tratta del primo accordo di questo genere, in grado di interessare un’intera regione: nel complesso un’area di quattro Stati. L’obiettivo è quello di analizzare l’intera filiera di produzione del sustainable biofuel, dalle fasi di coltivazione e raccolta della biomassa (preferibilmente di origine locale, considerando anche le potenzialità delle alghe), all’industrializzazione dei processi di produzione dei carburanti, fino al loro utilizzo a bordo degli aerei. Già nei prossimi mesi si dovrebbero definire i dettagli operativi dell’operazione e l’iniziativa dovrebbe mettersi in pista.
Attualmente il traffico aereo è responsabile del 2 per cento circa delle emissioni antropiche di anidride carbonica in atmosfera. E anche se l’aereo è uno dei mezzi più efficienti in circolazione (considerando i consumi medi chilometrici per singolo passeggero trasportato) anche da questo settore ci si attende un tangibile contributo nella lotta ai cambiamenti climatici.