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IL GIORNALIERO - Dura la vita per le fonti rinnovabili nelle nazioni top europee Stampa E-mail

16 luglio 2010 - È la Svezia la reginetta verde d’Europa, la nazione che più ha saputo investire nello sviluppo delle fonti rinnovabili. A farle compagnia sul podio, la Finlandia in seconda posizione, e la sorpresa Lettonia, meritevole di un bronzo. La classifica è stata stilata dall’ultimo rapporto Eurostat sul contributo delle fonti rinnovabili ai consumi globali lordi di energia nella UE a 27 Paesi. Non solo generazione elettrica, dunque, ma anche trasporti, raffrescamento, riscaldamento...
Qualche dato (e riflessione) in più. Nel 2008 le rinnovabili hanno coperto il 10,3 per cento dei consumi finali lordi di energia del Vecchio Continente, valore lievemente in crescita (mezzo punto percentuale) rispetto al 2007. La Svezia, come detto, ha offerto una prestazione di un’altra categoria, arrivando addirittura alle soglie del 44 per cento. E molto al di sopra della media è stato anche il risultato della Finlandia (30,5 per cento), della Lettonia (29,9 per cento), dell’Austria (28,5 per cento) e del Portogallo.
E le nazioni simbolo dell’industrializzazione europea, ovvero Germania, Francia, Italia, Spagna e Gran Bretagna? La lettura dei dati Eurostat impone qualche riflessione. Prima su tutte: per le economia considerate all’avanguardia nel contesto europeo non è facile vivere all’insegna delle rinnovabili, anzi... Tutte e cinque le nazioni top si posizionano in coda alla classifica UE o, al più, nelle posizioni di rincalzo. La Germania fatica a raggiungere il 9 per cento e, anzi, nel 2008 peggiora leggermente il risultato conseguito nel 2007 (ma non era il Paese tutto solare da prendere a esempio?). La Francia è la migliore di questo lotto, con uno share pari all’11 per cento (ma non era l’oscurantista nazione nucleare, schiava di una tecnologia ormai superatra?).
Anche l’Italia si posiziona ben al di sotto della media comunitaria e delle performance dei diretti competitor (6,8 per cento), ma almeno mostra una positiva dinamica di crescita. La Spagna si mette in scia della Francia, mentre è disastroso il risultato della Gran Bretagna: solo 2,2 per cento di quota mercato per le rinnovabili.

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