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IL GIORNALIERO - GB: il fotovoltaico sale sul pulpito! Sarà lui a salvare i bilanci della Chiesa Stampa E-mail

15 luglio 2010 - Dall’8 per mille al 14 per cento. Potrebbe essere questa la nuova formula vincente per mettere il cuore in pace alle finanze della Chiesa cattolica e delle altre confessioni religiose, purché – unico vincolo - queste abbiano a disposizione luoghi di culto ben assolati! L’idea giunge dalla piovosa Gran Bretagna, e questo è un elemento di curiosità in più.
Secondo l’ultimo rapporto del programma British Gas Green Streets, le chiese britanniche - e lo stesso discorso vale, naturalmente, per le moschee o altre strutture religiose - potrebbero ottenere significativi guadagni da una repentina conversione all’energia solare. Che avrà pure un rendimento ancora oggi terra, terra (appunto, pari a circa il 14 per cento), ma è ugualmente da considerarsi una manna dal cielo.
Le stime del British Gas Green Streets parlano di 34 milioni di sterline all’anno solar cash: un obolo niente male. 29 milioni di sterline sarebbero garantiti dagli incentivi della feed-in tariff; altri 5 dalle minori spese per la bolletta. Per non parlare delle 42 mila tonnellate di anidride carbonica che l’implementazione di questo progetto garantirebbe ogni anno.
Pare che Father Paul Richard della St. Silas Church di Londra si sia dichiarato addirittura “eccitato dall’idea che la Chiesa d’Inghilterra possa contribuire alla salvezza del Pianeta” (oltre che alla redenzione delle anime) anche se ha candidamente ammesso che non tutte le chiese britanniche, potranno essere tappezzate da lucenti pannelli a causa di comprensibili vincoli architettonici.
Ora si tratta solo di capire se l’idea è esportabile anche in Italia. E, soprattutto, quale effetto potrebbe fare un’invasione di silicio tra le guglie del Duomo o un bel rivestimento fotovoltaico sulla cupola del Brunelleschi...

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