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IL GIORNALIERO - Rinnovabili: la Germania sogna il monopolio assoluto entro il 2050 Stampa E-mail

14 luglio 2010 - Con facile ironia si potrebbe pensare a un effetto dell’eccessiva calura di questi giorni, che non ha risparmiato il cuore dell’Europa. Eppure la Federal Environment Agency lo ha detto a chiare lettere e numeri ancor più evidenti: “Nel 2050 la Germania potrebbe essere il primo Paese al mondo, almeno tra le nazioni industrializzate ad azzerare il ricorso alle fonti fossili per la generazione elettrica e ad avere un sistema di produzione di kWh al cento per cento da fonti rinnovabili”. Del benservito al nucleare non si parla (esplicitamente); ma è chiaro che non rientra nelle renewable e, dunque, nei piani della Federal Environment Agency.
Lo scenario è a suo modo affascinate (o inquietante a seconda dei punti di vista) anche se sembra contraddire apertamente le ultime proiezioni della IEA. Pur precisando nella sua ultima pubblicazione che gli scenari delineati presentano opzioni e non previsioni, parlando dell’Europa al 2050 la IEA si immagina un settore elettrico quasi completamente decarbonizzato dove oltre il 50 per cento della generazione elettrica viene da fonti rinnovabili, e la maggior parte del resto da nucleare e combustibili fossili che usano sistemi di CCS.
Davvero la Germania - che oggi tanto sembra credere proprio nelle opzioni del carbone pulito - azzererà tutti gli sforzi che sta facendo sul versante della CCS? Ed è plausibile una uscita incondizionata dal nucleare, proprio negli anni in cui la famosa IV generazione dovrebbe essere pronta per il mercato? Le proiezioni della Federal Environment Agency sembrano dire di sì.
La conversione assoluta alle rinnovabili - ha dichiarato il presidente Jochen Flasbarth - è plausibile da un punto di vista economico e tecnologico. È un target del tutto realistico, senza dover pensare a nuovi progressi tecnologici rispetto a quanto già oggi a nostra disposizione. Per non parlare dei vantaggi commerciali, in termini di export di prodotti e know-how che potrebbe dare alla Germania il raggiungimento, per prima, di un simile traguardo”.

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