COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
IL GIORNALIERO - Almeno fino al 2160... non saremo alla canna del gas Stampa E-mail

3 luglio 2010 - Anno 2100, Stati Uniti. Dai giacimenti di gas naturale a stelle e strisce si estraggono gli ultimi metri cubi della preziosa fonte energetica. Dal resto del mondo giungono, tuttavia, messaggi rassicuranti per il popolo americano: non preoccupatevi, da noi c’è ancora gas almeno per le prossime due generazioni! Diciamolo chiaramente, se si trattasse di un fanta-thriller energetico non sarebbe poi così inquietante, visto l’orizzonte temporale così lontano e dilatato del presunto esaurimento.
La cosa bella - almeno per i supporter dell’oil&gas - è che si tratta di una stima del tutto autorevole, stilata dopo due anni di studi dal Massachusetts Institute of Technology. Gli esperti del prestigioso ateneo americano hanno rivisto sensibilmente al rialzo le proiezioni sulla consistenza delle riserve che, fino ad oggi, erano considerate più attendibili. “I giacimenti convenzionali rappresentano ancora un serbatoio di grande rilievo - affermano al MIT - ma è dallo sviluppo delle fonti non convenzionali che arriveranno le maggiori sorprese”. Il solo utilizzo delle gas shales associato alle risorse tradizionali, permetterebbe agli Stati Uniti di mantenere per i prossimi 92 anni i livelli attuali di consumo.
Nel complesso si parla di 2.100 milioni di milioni di piedi cubi di gas, una cifra a 15 zeri. Il valore media due scenari limite, quello di massima (2.850 Tera piedi cubi) e quello di minima (solo 1.500). È comunque significativo sottolineare che nel 2003 si stimava un valore di riferimento di 1.400 Tera piedi cubi. In sette anni, quindi, nonostante i consumi, le riserve ritenute sfruttabili sono lievitate del 50 per cento. Niente male per una fonte in via di esaurimento.
Altrettanto incoraggianti sono le stime per la situazione a livello mondiale. Sempre grazie alla possibilità di sfruttare economicamente (e senza eccessivi impatti ambientali, pare) le risorse non convenzionali, il MIT ha stimato 16.200 trilioni di piedi cubi di gas ancora estraibili, (“Abbastanza per coprire i prossimi 160 anni di consumo, ipotizzando il livello attuale della domanda”) che potrebbero addirittura salire a 20.800 secondo le proiezioni più ottimistiche.
Certo, negli anni futuri i consumi sono destinati ad aumentare, anche in maniera netta. Ma leggendo questi dati è davvero difficile pensare che la data dell’esaurimento totale del gas naturale sulla Terra possa accadere prima della metà del prossimo secolo.

Leggi le altre news

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com