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IL GIORNALIERO - Cresce... la voglia di crescere delle utility italiane Stampa E-mail

2 luglio 2010 - È stagione di grandi manovre per le multiutility italiane. Tramontata – pare per sempre – la possibilità di creare una RWE all’italiana, i principali attori del settore sembrano comunque decisi a crescere. Ciascuno per proprio conto.
Ieri è stata ufficializzata la fusione per incorporazione di Enìa in Iride che ha portato alla nascita di Iren. Cita il comunicato stampa della neonata società: si tratta della prima multiutility attiva a livello sovraregionale e unico produttore energetico totalmente eco-friendly. Il patentino ecologico è stato auto-assegnato dallo stesso Roberto Bazzano (presidente Iride).
Merito di un parco centrale composto solo da impianti idroelettrici e da cogenerazione a gas, allacciata ad una rete di teleriscaldamento e funzionate almeno 5.000 ore all’anno, valore ben al di sopra delle media.
Insomma, nonostante il ricorso alle fonti fossili (o forse grazie proprio a queste ultime), un invidiabile livello di efficienza. Mentre per il futuro - i dettagli del Piano industriale saranno svelati solo nel gennaio 2011 - gli stessi vertici aziendali hanno parlato di una crescente attenzione per il fotovoltaico e per l’eolico, anche offshore.
Nelle stesse ore i cugini di LGH hanno deliberato un sostanzioso aumento di capitale (da 128 a 231 milioni di euro). “Con queste operazioni societarie – ha commentato il presidente Andrea Pasquali - LGH mira contemporaneamente ad una crescita adeguata sia sul mercato locale sia su quello nazionale. I conferimenti portano ad una nuova ripartizione di quote societarie e la matrice degli investimenti intensificherà il suo sviluppo per territori e per linee business”.
“La via dello sviluppo passa anche dalla crescita dimensionale - ha aggiunto l’amministratore delegato Fabrizio Scuri - indispensabile per giocare un ruolo di rilievo nei mercati dei servizi pubblici locali. I risultati raggiunti sono già un grande successo, molto può ancora essere fatto in termini di sistema industriale, efficienza, organizzazione, sinergie di gruppo, conquista dei mercati. Ora, guardiamo al futuro con grande fiducia e forti anche di questa nuova dimensione patrimoniale e finanziaria”.

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