L’innovazione “cresce” con un approccio multidisciplinare |
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di Franco Rosatelli – Head of Engineering Development Ansaldo Energia
Lo sviluppo di nuovi prodotti in campo energetico richiede la disponibilità di metodologie di progettazione e di strumenti di calcolo sempre più sofisticati e coinvolge una pluralità di discipline (materiali avanzati e loro comportamento negli ambienti di esercizio, combustione, integrità strutturale, eccetera).
Lo spettro di competenze necessarie, sempre più ampio, e i crescenti investimenti in attrezzature di laboratorio e impianti sperimentali per il testing integrato delle innovazioni, rendono sconsigliabile un approccio basato unicamente sull’utilizzo di competenze e risorse interne all’organizzazione, sia per i costi sia per il rispetto del time to market. [...]
Per accelerare ulteriormente il processo di sviluppo e accedere in modo ancora più efficace alle conoscenze disponibili a livello globale in tutte le discipline di proprio interesse, Ansaldo Energia ha deciso di lanciare l’utilizzo di uno strumento fortemente innovativo quale quello dell’open innovation. Il termine open innovation nell’attuale accezione è stato introdotto nel 2003 ad opera di Henry Chesbrough che ha creato il Center for Open Innovation presso la Business School dell’Università di Berkeley.
La sua definizione è: un paradigma che afferma che le imprese possono e debbono fare ricorso ad idee esterne, così come a quelle interne, e accedere con percorsi interni ed esterni ai mercati, se vogliono progredire nelle loro competenze tecnologiche. In altre parole le buone idee non nascono solo nei grandi centri di R&D delle aziende ma in centinaia di migliaia di centri piccoli e molto creativi in tutto il mondo. [...]
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