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IL GIORNALIERO - Servono 4 centrali nucleari per rispondere ai cellulari dei cinesi Stampa E-mail

1 luglio 2010 - 796 milioni: è la stratosferica cifra degli utenti della telefonia mobile in Cina, che risultavano titolari di un regolare contratto a fine maggio 2010. E quasi 800 milioni di caricabatterie da allacciare in rete - nonostante l’irrisorio consumo del singolo apparato - nel complesso generano una domanda di potenza che occorre misurare in GW!
Un conto a spanne. In Italia il consumo medio di un caricabatteria è di circa 8 W. Ovvero 0,008 kW. Una briciola. Ma 50 milioni di briciole (tanti sono gli italiani che usano quotidianamente il cellulare, e la stima è elaborata per difetto) fanno salire il conto a quota 400 MW. Una discreta centrale a ciclo combinato dedicata solo alle esigenze della telefonia mobile.
Chiaramente il dato è provocatorio, in quanto non tutte le utenze si collegano nello stesso istante, ma dà un’idea dell’impatto che oggi possono avere anche i micro-consumi, in un mondo sempre più green solo a parole.
Tornando in Cina, ovviamente, le dimensioni del problema esplodono. Sempre considerando - per semplicità - gli 8 W di riferimento, si arriva a 6,4 GW come ipotetico fabbisogno di picco. E qui entrano in gioco - sempre ragionando in termini puramente teorici - 4 belle centrali nucleari, di quelle da 1.600 MW ciascuna. Oppure uno sterminato parco eolico con 3 mila aerogeneratori di ultima generazione (2 MW e spiccioli di potenza per singolo impianto). Sempre che il vento soffi con la stessa intensità delle chiacchiere...

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