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IL GIORNALIERO - Blackout e sindrome Nimby i nuovi incubi dei Paesi emergenti Stampa E-mail

29 giugno 2010 - Duro lavoro e sempre più rischioso - almeno nelle nazioni in via di sviluppo - quello del ministro dell’energia. La domanda di kWh, che spesso va crescendo con ritmi insostenibili per la capacità di adeguamento dell’offerta, ha riportato alla luce l’incubo dei blackout in molti stati del Terzo Mondo. Con spiacevoli conseguenze per i responsabili.
Dopo i numerosi episodi verificatisi in Vietnam, giorni fa è toccato allo Zimbabwe fare i conti con i blackout. Gli abitanti del Paese africano, confinante con il Sudafrica, avevano ricevuto precise assicurazioni dal governo che (almeno) durante il periodo di svolgimento dei mondiali di calcio sarebbero stati risparmiati dai frequentissimi disservizi elettrici, in altri periodi sopportati con olimpica rassegnazione.
Eppure, proprio durante la cerimonia di apertura si è verificata un’interruzione in numerosi quartieri della capitale Harre (protrattasi per una decina di ore, con il coinvolgimento del vicino Zambia). Secondo le cronache locali lo stesso ministro per l’energia Elias Mudzuri, pur di non perdere lo storico appuntamento, ha dovuto seguire la cerimonia di apertura dei campionati di soccer da un maxi schermo, installato in uno dei parchi cittadini, pagando un biglietto da un dollaro, a fianco di migliaia di concittadini non proprio concilianti. In compenso, ha perso il posto di lavoro, ricevendo una lettera di licenziamento dallo stesso primo ministro Morgan Tsvangirai.
Sempre per colpa di ripetuti blackout un altro ministro dell’energia - Karim Waheed, in forze al governo iracheno - nelle stesse ore rassegnava le proprie dimissioni, incapace di rispondere alle richieste di una popolazione piegata da un’estate più calda del normale, con l’inevitabile conseguente picco di consumi energetici.
Nel frattempo il Bahrein, altra nazione affamata di corrente elettrica e afflitta da una lunga serie di blackout, ha cominciato a confrontarsi con evidenti sintomi di Sindrome Nimby. Il governo locale ha stanziato quasi 900 milioni di euro per fronteggiare il problema energetico, destinando gran parte dell’investimento alla realizzazione di 39 nuove stazioni elettriche ad alto voltaggio. Tuttavia, il progetto si sta dimostrando più ostico del previsto. In alcuni siti candidati alla realizzazione delle opere la popolazione residente ha iniziato a opporsi in maniera decisa al passaggio dei cavi nelle vicinanze delle abitazioni!

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