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IL GIORNALIERO - Biomasse e salute. Nei Paesi più poveri il binomio non vale Stampa E-mail

22 giugno 2010 - Pane verde è il titolo di un amaro romanzo di Nino Palumbo, che parla della vita ai margini della povertà (in Italia). In questo caso il verde è solo il colore della muffa, e con le bucoliche suggestioni ambientaliste ha davvero poco a che fare...
Con lo stesso disincanto e la medesima amarezza una recente ricerca dimostra che, in presenza di una diffusa ed endemica energy poverty, anche le rinnovabili - e in particolare le biomasse - possono creare pesanti danni alla salute, colpendo in particolare le fasce più giovani della popolazione.
A questa conclusione è giunto un team di ricercatori delle università di Berkeley (California), Baltimora (Maryland), Città del Messico e Liverpool (Regno Unito), analizzando le cause delle patologie respiratorie registrate nelle popolazioni in alcuni Paesi in via di sviluppo dell’Africa. È infatti risultato che le infezioni respiratorie nei bambini sotto i 2 anni sono dovute all’uso delle biomasse quale fonte energetica primaria.
In questi contesti la biomassa, in forma di residui delle coltivazioni, legno forestale e deiezioni animali, viene combusta con tecnologie primitive (i cosiddetti usi tradizionali). La differenza riscontrata tra bambini che si trovavano esposti in ambienti interni privi di apparati di controllo delle emissioni, e altri bambini che vivevano in ambienti controllati, è risultata “statisticamente significativa”.

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