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IL GIORNALIERO - Trasporto merci: l’America sceglie la rotaia e rinnega il truck Stampa E-mail

21 giugno 2010 - Il nuovo corso di Obama sembra intenzionato a rivoluzionare anche il trasporto merci all’insegna dello slogan less trucks, more trains. Declinazione americana di un motto più volte sentito anche in Italia: meno gomma e più ferro!
Il DOT (il Dipartimento americano dei trasporti) ha dichiarato senza mezzi termini che il rilancio dell’economia a stelle e strisce, secondo i principi della competitività, del rispetto ambientale, della sostenibilità, richiede anche la rimozione dei bisonti della gomma dalle autostrade statunitensi, con un massiccio spostamento di traffico su rotaia. Il tutto in un orizzonte temporale brevissimo per questo genere di manovre: tra il 2010 e il 2015. Una vera e propria dichiarazione di guerra all’autotrasporto.
Comprensibilmente critica l’American Trucking Associations. “Anche supponendo che l’attuale rete di trasporti su rotaia sia in grado di raddoppiare la capacità di trasporto odierna in soli dieci anni (impresa non facile) nel 2020 i treni sarebbero comunque in grado di movimentare solo l’1,8 per cento dello sterminato quantitativo di merci che viaggiano negli States. Nel contempo la quota mercato della gomma, per effetto della concorrenza della rotaia, si ridurrebbe al massimo dal 71 al 70 per cento”.
Vale davvero la pena di intraprendere una campagna dai toni così duri per un risultato tutto sommato marginale?
Al DOT sembrano dare per scontata una risposta positiva. “I costi della congestione su strada, causata anche dal trasporto merci, sono in continua crescita. E anche se oggi rappresentano solo lo 0,6 per cento del Pil, negli ultimi venticinque anni sono cresciuti con un tasso più che doppio rispetto al trend dell’economia”.

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