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IL GIORNALIERO - Il DOE scende in campo a garanzia del nuovo geotermico negli States Stampa E-mail

18 giugno 2010 - Il Dipartimento per l’energia degli Stati Uniti crede nelle opportunità di sviluppo del geotermico americano. E siccome le sole parole valgono ovunque ben poco (men che meno in banca...) ha deciso di erogare prestiti garantiti ad alcuni progetti di particolare rilevanza.
Il primo riguarda un impianto progettato dalla Nevada Geothermal Power Company (NGP) con un investimento stimato in 98,5 milioni di dollari. Il DOE garantirà fino all’80 per cento di questo importo; la NGP potrà poi cedere energia verde in rete a condizioni di prezzo agevolate.
Si scaverà anche in Oregon. In questo caso si tratta di un progetto da 102,2 milioni di dollari necessari per raggiungere una potenza di esercizio di 22 MW (nel 2012). Si tratterà del primo impianto di taglia commerciale dello Stato americano e, anche in questo caso, determinate sarà il ruolo di finanziatore (e garante) del DOE. Un contratto di lungo periodo permetterà di vendere l’energia prodotta alla compagnia Idaho Power.
I promotori dell’iniziativa assicurano che, in questo caso, sarà implementate una tecnologia innovativa che permette di migliorare i rendimenti rispetto alle soluzioni adottate sino ad oggi. Se i riscontri saranno positivi, vari campi geotermici presenti negli Stati Uniti, e finora non coltivati, potrebbero diventare appetibili.
Quanto alle implicazioni occupazionali, i promotori dell’iniziativa stimano che durante i lavori di costruzione potranno essere impiegate 150 persone e, una volta ultimato l’impianto, che la sua gestione richiederà una decina di lavoratori a tempo pieno. Facendo un discorso terra terra, si tratta di 5 lavoratori ogni 10 MW.
Ce ne vuole di geotermico per raggiungere i milioni di nuovi posti di lavoro promessi dalla green economy. Ma questa è un’altra questione calda, già affrontata più volte dal Giornaliero.

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