15 giugno 2010 - La matematica non è un’opinione, ma la statistica sì! In campo energetico, poi, i numeri danno letteralmente i numeri. A seconda di chi porge il microfono all’intervistato, l’italiano medio oscilla inspiegabilmente tra l’appoggio incondizionato e la censura senza appello, spesso alla stessa fonte energetica!
Nei giorni scorsi ha fatto notizia sui mass media il risultato di un’indagine Ispo secondo la quale l’80 per cento degli italiani è oggi favorevole allo sviluppo dell’eolico nel nostro Paese. Meraviglia! Poche settimane prima, a Solarexpo, l’Osservatorio sul fotovoltaico aveva già calato il suo asse di cuori: il 91 per cento degli italiani ritiene il solare l’energia più sicura del Pianeta e il 94 per cento quella più compatibile con l’ambiente!
Forse gli italiani hanno la memoria corta. Altrimenti si dovrebbero ricordare che lo stesso Ispo, pochi mesi or sono, aveva dichiarato con soddisfazione: “Il 63 per cento degli italiani dà più rilievo ai benefici derivanti dall’impiego del nucleare; mentre il 37 per cento manifesta posizioni più critiche” (il Giornaliero, 20 novembre 2009). Italiani schizofrenici, dunque - anzi esempio di una lungimiranza energetica sconosciuta ai nostri stessi decisori - che vogliono l’eolico, ma anche il solare, e pure il nucleare?
Parrebbe di no, visto che l’indagine Ispo (quella sul nucleare) è stata subito sotterrata da una raffica di inchieste che, pur condotte sulla stessa Italia – sono giunte a risultati diametralmente opposti. Il 53 per cento degli italiani si dichiara contrario alla costruzione di una centrale nella propria regione (Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis).
Niente affatto, i soggetti preoccupati o pessimisti nei confronti di un ipotetico rinascimento nucleare sono il 67,5 per cento (CNR). Macché. Solo il 28 per cento degli italiani accetterebbe un impianto in casa propria, mentre il 72 per cento dice di no (Eurostat). Ironia della sorte, neppure i contrari riescono a mettersi d’accordo sui numeri veri...